Le sindromi ansiose sono strettamente legate, in molte persone, al mantenere attivo un controllo costrittivo e soffocante sulle cose, la pulizia degli ambienti, i comportamenti altrui. Spesso è l'educazione ricevuta, il confronto con gli altri, il timore di risultare inferiori o inadeguati che ci costringe alla ricerca della “perfezione”.
Ciò tuttavia sfocia inevitabilmente nell'angoscia, nell'insoddisfazione costante, nella nevrosi compulsiva del controllo.
Il fatto che una rigorosa scienziata Premio Nobel per la medicina nel 1986 abbia scritto un libro intitolato: "Elogio dell'imperfezione" rassicura parecchio. Consente fiducia. Fiducia: l'unica vera terapia efficace e risolutiva per l'ansia.
Leggere stamattina che una delle tracce per la prova scritta dell'esame di maturità era dedicata proprio a quest'opera di Rita Levi Montalcini, mi ha piacevolmente stupito e rallegrato.
C'è anche un secondo motivo di sorpresa, una singolare coincidenza, data da un altro titolo proposto oggi come prima prova d'esame. Un testo tratto dal romanzo di Luigi Pirandello "Quaderni di Serafino Gubbio operatore" del 1925, in cui lo scrittore affronta il tema del progresso tecnologico e riflette sui possibili effetti che potrà avere sull'uomo.
Giusto qualche serata fa, nella bella cornice di Casa Caprari Maritan a Celeseo, su invito dell'assessorato alla cultura del comune in cui risiedo, e con un attento gruppo di giovani nel pubblico presente, abbiamo trattato proprio questo tema. Chiamando l'esposizione “Uno, Nessuno, CentoGiga”. A parafrasare il titolo di uno tra i più celebri romanzi dello scrittore siciliano, pure lui Premio Nobel per la letteratura nel 1924.
Insomma, un augurio di fiduciosa prosecuzione - liberi dall'ansia - a tutti gli studenti impegnati in questi giorni negli esami. E chissà che, di coincidenza in coincidenza, mi salti fuori il libro della Montalcini che sto cercando.
Dopo tutto, pure in una libreria, l'ordine potrà mica essere perfetto.
O no?