E' TUTTA UNA QUESTIONE DI EQUILIBRIO

Due, sono le forze tra loro in antagonismo che devi riuscire a negoziare quando sali in moto e ti infili in una serie di curve: quella centrifuga, proporzionale alla velocità, che tende a farti uscire all’esterno; quella di gravità, che in base all’inclinazione che scegli di fornire al mezzo ad essa si contrappone e “facendoti cadere” all’interno ti tiene in piedi. Una legge di equilibrio, altrettanto preziosa quanto inesorabile anche nelle relazioni umane, nella quotidiana esistenza.
Una terza forza sta dalla tua parte: quella giroscopica. Per la quale, quanto più grande il diametro delle ruote e la loro velocità angolare, maggiore la tendenza a mantenere il proprio asse rotatorio parallelo a se stesso, opponendo resistenza ad una modifica del loro orientamento nello spazio. Insomma, un po’ come nella vita e nelle relazioni umane: istinto (velocità, accelerazione, forza centrifuga), ragione (forza di gravità), motivazione (forza rotante del movimento giroscopico).
Quando poi scegli il fuoristrada - tra tutte le discipline motoristiche a due ruote per i miei gusti la più avvincente - ti devi misurare con la Quarta dimensione: il volo. Istanti in cui il contatto con il suolo l’hai perso, e tutto ciò che devi fare è calcolare al meglio il momento dell’impatto. Assetto e taglio dello sterzo, carico sulla ruota posteriore, grado di apertura del gas per fornire le giusta potenza alla ruota motrice. Il tutto sul carico delle tue gambe, i migliori ammortizzatori sul pianeta.
Ma che indescrivibile appagamento ti aspetta, quando raggiungi la baita alla fine del sentiero e davanti allo sguardo ti si aprono vallate verdissime a perdita d’occhio, contornate dalle sfumature multivariate del verde dei boschi. Ed il profumo che puoi assaporare, metro dopo metro.
Ah, da non dimenticare: quando curvi, in moto, non ti trovi a sbattere il fianco contro la portiera, come accade agli automobilisti.
Un vero Piacere.
Dei sensi, e dello spirito.
Una terza forza sta dalla tua parte: quella giroscopica. Per la quale, quanto più grande il diametro delle ruote e la loro velocità angolare, maggiore la tendenza a mantenere il proprio asse rotatorio parallelo a se stesso, opponendo resistenza ad una modifica del loro orientamento nello spazio. Insomma, un po’ come nella vita e nelle relazioni umane: istinto (velocità, accelerazione, forza centrifuga), ragione (forza di gravità), motivazione (forza rotante del movimento giroscopico).
Quando poi scegli il fuoristrada - tra tutte le discipline motoristiche a due ruote per i miei gusti la più avvincente - ti devi misurare con la Quarta dimensione: il volo. Istanti in cui il contatto con il suolo l’hai perso, e tutto ciò che devi fare è calcolare al meglio il momento dell’impatto. Assetto e taglio dello sterzo, carico sulla ruota posteriore, grado di apertura del gas per fornire le giusta potenza alla ruota motrice. Il tutto sul carico delle tue gambe, i migliori ammortizzatori sul pianeta.
Ma che indescrivibile appagamento ti aspetta, quando raggiungi la baita alla fine del sentiero e davanti allo sguardo ti si aprono vallate verdissime a perdita d’occhio, contornate dalle sfumature multivariate del verde dei boschi. Ed il profumo che puoi assaporare, metro dopo metro.
Ah, da non dimenticare: quando curvi, in moto, non ti trovi a sbattere il fianco contro la portiera, come accade agli automobilisti.
Un vero Piacere.
Dei sensi, e dello spirito.