Alzi il dito, e lo senti spegnersi.
Il martelletto innesca, lo smorzatore risolve.
Così nel pianoforte.
Mi colpisce, questa similitudine con i sentimenti e il comportamento degli esseri umani.
A chi non è mai capitato di chiedersi: - Perché ho agito in quel modo? - Compiere o meno questa scelta? - In che direzione voglio orientare il mio lavoro, gli affetti, il mio futuro?
Stiamo parlando di motivazioni, pertanto.
Dobbiamo a Giovanni Liotti, psichiatra e psicoterapeuta, uno dei padri del cognitivismo italiano e tra i massimi esperti mondiali di trauma e dissociazione, la descrizione dei “Sistemi Motivazionali Interpersonali” (SMI).
Liotti fin dagli anni '70 del secolo scorso cercò di unire la ricerca svolta in ambito evolutivo, le neuroscienze, il funzionamento dell’affettività; in un periodo in cui l’unico paradigma psicoterapeutico accettato era quello psicoanalitico.
Gli SMI di base sono cinque e da ognuno di essi si generano emozioni diverse:
1. IL SISTEMA DELL’ ATTACCAMENTO
Il sistema motivazionale dell’attaccamento è finalizzato all’ottenimento di aiuto e vicinanza protettiva da parte di un’altra persona individuata come idonea. Il sistema si attiva e assume il controllo di emozioni e comportamenti nelle situazioni di dolore, pericolo, percezione di vulnerabilità e solitudine. Quando è attivo regola una serie di emozioni tipicamente percepibili in sequenza: paura da separazione, collera da protesta, tristezza da perdita e, infine, il distacco emozionale. La disattivazione del sistema permette l’attivazione di altri registri motivazionali come quello dell’esplorazione, del gioco cooperativo, della sessualità di coppia.
2. IL SISTEMA DI ACCUDIMENTO
Il sistema è reciproco a quello dell’attaccamento. Esso porta all’offerta di cura verso un conspecifico, agevolando le possibilità di sostentamento di altri individui all’interno del proprio gruppo. Il sistema è attivato dai segnali di richiesta di conforto e protezione emessi da un altro individuo, a sua volta motivato dal sistema di attaccamento, o da percezione della sua fragilità/condizione di difficoltà. Le emozioni derivanti dall’attivazione di questo sistema sono ansia, compassione, tenerezza protettiva o colpa per il mancato accudimento. Il sistema si disattiva alla cessazione delle condizioni attivanti, quindi alla percezione di segnali di sollievo e sicurezza da parte dell’altro.
3. IL SISTEMA SESSUALE DI COPPIA
Il sistema della sessualità è finalizzato alla formazione e al mantenimento della coppia sessuale. Il sistema è attivato da segnali fisiologici interni all’organismo, come variazioni ormonali, più importanti negli animali che nell’uomo, e da segnali comportamentali di corteggiamento emessi da un altro individuo. Emozioni collegate all’attivazione del sistema sono il pudore, la paura del rifiuto e la gelosia; la percezione dell’avvicinarsi della meta invece è collegata all’esperienza emotiva del desiderio e piacere erotico. L’orgasmo pone termine all’attivazione del sistema, che può essere disattivato anche dall’attivazione di altri SMI. All’interno della coppia sessuale può naturalmente verificarsi l’attivazione di altri SMI (attaccamento-accudimento, agonistico, cooperativo) con il conseguente arricchimento di forma e qualità della relazione.
4. IL SISTEMA AGONISTICO O DI RANGO
Il sistema agonistico di competizione per il rango è finalizzato alla definizione dei ranghi di potere e di dominanza/sottomissione per regolare all’interno di un gruppo il diritto prioritario di accesso alle risorse. Una volta stabilita la gerarchia all’interno del gruppo, questa rimane presente ed attiva nel tempo, con il vantaggio biologico di eliminare la necessità di continue lotte che potrebbero sfiancare gli individui. La definizione dei ranghi avviene attraverso forme ritualizzate in cui l’aggressività non è primariamente finalizzata a ledere l’antagonista ma ad ottenere da quest’ultimo un segnale di resa. Il sistema agonistico è attivato (a) dalla percezione che una risorsa è limitata e appetibile da più di un membro del gruppo sociale, (b) da segnali di sfida provenienti da un conspecifico, (c) nell’uomo da giudizio, ridicolizzazione, colpevolizzazione e altri segnali di rango. La disattivazione del sistema è determinata dal segnale di resa che comporta il riconoscimento della propria subordinazione al vincitore. Questo sistema può essere disattivato da un altro sistema motivazionale che subentra.
5. IL SISTEMA COOPERATIVO PARITETICO
Il sistema cooperativo ha come meta il conseguimento di un obiettivo comune, più facile da raggiungere attraverso un’azione congiunta. Il sistema è attivato appunto dalla percezione che risorse non limitate risultano più accessibili attraverso uno sforzo congiunto di più individui. Il sistema è attivato dalla percezione degli altri individui interagenti, in funzione dei fini prefissati e la percezione da parte dei “pari” di segnali di non-minaccia agonistica, come il sorriso. Il sistema può essere disattivato dal raggiungimento dell’obiettivo, dal tradimento della lealtà cooperativa da parte di uno o più interagenti o anche dall’attivazione di altri sistemi motivazionali in forme incompatibili. Quando la meta è vista avvicinata o raggiunta le emozioni collegate all’attivazione del sistema riguardano la gioia da condivisione, la fiducia e l’amore amicale; senso di colpa, sfiducia e risentimento segnalano invece la trasgressione dalle mete proprie del sistema.
In conclusione, sappiamo che:
1. il desiderio degli umani si orienta verso ciò che in quel momento manca.
2. ogni desiderio (o “Sistema Motivazionale”) si disattiva una volta soddisfatto il bisogno che ne sta alla base.
I tasti del pianoforte, pigiati uno per uno, li senti emettere una nota singola.
Sta alla mano dell'abile pianista articolare il movimento, passando da un suono all'altro, lasciando riverberar ciascuno nell'armonia complessiva, fino al momento opportuno.
Probabilmente il momento, in cui il piacere si coniuga alla gioia.
(Fonte di riferimento sui SMI secondo Giovanni Liotti: stateofmind.it 05/2018)