“Vuole capire dove ha sbagliato, Antonio?”.
“Si, go idea de ‘vère sbaglià tutto. Co me fiòeo”.
“Con suo figlio?”.
“No ghe go mai fàto mancare gnente. Mai. Eo go mandà in tée mejo scuòe. D’istà, in Inghilterra a imparare ‘a lingua. Pa’ premiarlo, col ga compìo dixotto anni, ghe go comprà ‘a machina nova. ‘Na bea Mercedes. El sàppia che da pìcoeo, d’accordo co so mamma, no ghe ghemo gnanca fàto i vaccini. No se sa mai, mejo no fidarse de queo che i te conta, che i xe tutti sempre pronti a fregarte”.
“Antonio, lo sanno tutti quanto lei sia un imprenditore di successo. E’ partito dal nulla, ho conosciuto io stesso suo padre, il disagio della sua famiglia. Si ricorda, quando per quei problemi di alcolismo e dipendenza ci siamo visti, venticinque anni fa? Ora la sua carpenteria fattura decine di milioni di euro, ha commesse in tutte le parti del mondo. Emirati Arabi, Cina, Stati Uniti. Ha lavorato duro. Non ha mai chiesto nulla a nessuno. Si è costruito una fortuna con le sue proprie mani, il suo impegno, dedizione, coraggio e sudore”.
“Si, si, dotòre”.
“Antonio, qual’è il problema con suo figlio?”.
“Nol ga voja de fare gnente. Gnente. Parché? Dove gòi sbaglià?”.
“Antonio, mi sta dicendo che a suo figlio non ha fatto mancare nulla”.
“Si, dotòre. Gnente. No voévo chel patisse queo che me xe tocà a mi, da pìcoeo. Che me tocàva ‘ndare tòre me papà in ostaria. E portarlo casa, imbriàgo spòlpo. E difendere me mama, dopo. Chel tacàva bàtarla. E i cortèi, i piatti rotti…”.
“Capisco, Antonio. Ha vissuto e conosciuto – per esperienza, non per averle lette nei romanzi – situazioni drammatiche. Dolorosissime, specie per un bambino”.
“’’A fame, dotòre. Go conosùo ‘a fame”.
“E ora, che a suo figlio ha dato tutto, non si spiega il motivo per cui lui non ne approfitti, di tutte queste opportunità”.
“Si, dotòre, si”.
“Antonio, a suo figlio ha dato tutto, fuorché la cosa più importante. L’unica fondamentale”.
“Ma come… ea pì importante?”.
“La sola necessaria, Antonio”.
“E quaea sarìssea?”.
“Quella che è servita a lei, Antonio. Per diventare ciò che è adesso. Un uomo di successo. Per costruire ciò che ha costruito”.
“E quàea sarìssea ‘sta roba, dotòre? Quaea sarìssea?”.
“La fame, Antonio. La fame”.
“Xe vero, dotòre… come che dixeva Steve Jobs…”.
“Si, Antonio. Stay hungry, stay foolish. Restate affamati, restate folli”.
Ci sono due divinità, in quel mito greco. Uno si chiama Poros, l’altra Pènia. Il nome di lei significa “povertà, bisogno”. Quello di lui “via, espediente”. Si congiungono durante un banchetto, in onore della nascita di Afrodite, la dea della bellezza. Da quell’amplesso nascerà Eros, il dio-amore. Così nel “Simposio”, di Platone.
Amore nasce da Poros e Penia.
Il desiderio, è sempre figlio della mancanza.
La Comunità di Sant’Egidio ci informa su ciò che in fondo già sappiamo: la crescita della disoccupazione provocata dalla pandemia da Covid-19 ha aumentato drammaticamente il numero di persone in grave difficoltà economica. I pasti distribuiti a Roma sono passati da 7.500 al mese a 18.750.
Il Censis - Centro Studi Investimenti Sociali, un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964 - documenta 5 milioni di italiani in povertà assoluta, equivalenti a 1,7 milioni di famiglie. In un anno sono andati persi 500 mila posti di lavoro.
Da Sant’Egidio ci informano anche, però, che il Covid ha sì raddoppiato i poveri, ma anche la disponibilità di volontari. Durante il lockdown il numero è aumentato di un migliaio di persone a Roma (il 10% circa) e di almeno 400 a Napoli.
Marco Pagniello, responsabile delle politiche sociali per la Caritas, comunica che durante il periodo dell'emergenza Covid-19 ha visto crescere di 5.339 il numero delle nuove leve under 34. "Soprattutto durante il lockdown, quella parte di volontariato solitamente portata avanti dagli over 65 ha diminuito le presenze ma è stata compensata dalla crescita, consistente, dei giovani. Molti dei volontari anziani si sono dovuti fermare, ma quel vuoto è stato più che riempito da ragazzi che, fermi a causa della sospensione delle lezioni e degli impegni extra scolastici, hanno avuto più tempo da mettere a disposizione”.
- seconda stella a destra, questo è il cammino -