Attende l'inizio di un concerto di musica country.
Si affaccia alla finestra.
Quindi dà avvio a una roulette russa sul piazzale sottostante, gremito di spettatori, a colpi di mitragliatore automatico.
Risultato: una sessantina di morti, qualche centinaio di feriti.
Dove?
A Las Vegas.
Come sempre ci si chiede: “Possibile nessuno si sia mai accorto di niente, prima?”
C'è una dinamica, che gli psicanalisti conoscono molto bene: il bisogno di controllo.
Ha a che fare non solo con il disturbo ossessivo di personalità, ma anche con le più comuni forme d'ansia, generalizzata o nelle diverse varianti del timore panico.
Il gambling - o dipendenza da forme di gioco d'azzardo - rappresenta uno degli scenari più eloquenti dove tentativo di controllo e inesorabile perdita di esso si inseguono a ruota, capovolgendosi senza requie.
Con esiti devastanti, ben lo sa chi ne abbia a che fare.
Personalmente, o per conto di qualche familiare.
Un signor nessuno (lo si fosse conosciuto almeno un terrorista, un pazzo certificato, uno spietato criminale anafettivo... nulla di tutto ciò) si consacra alla storia, al prezzo di decine di morti innocenti.
Vari le voci accorse a spiegare l'inspiegabile, almeno con le categorie della razionalità: eccessiva facilità nella diffusione delle armi negli USA, cromosoma Y legato all'aggressività maschile, letture giornalistiche e sociologiche degli eventi, più o meno verosimili.
Nulla di tutto ciò appare sufficientemente esaustivo - a dispetto della logica cartesiana e dell'etica aristotelica, come sempre - a spiegare l'inspiegabile.
Dicono che tal signor nessuno fosse un frequentatore dei casinò, nella città del Nevada conosciuta come la patria del “divertimento”.
Un luogo dove il godimento abbraccia inestricabilmente l'autodistruttività.
Sembra di risentire la lezione di Lacan, quella a commento della “pulsione di morte” freudiana:
il piacere (jouissance) attraverso il dolore, attraverso ciò che è contrario alla vita.
Un godimento maledetto. Al di là del principio di conservazione dell'esistenza.
Esempi eclatanti: la tossicomania, il masochismo, la ludopatia, il sabotaggio autolesionistico.
Una possibilità totalmente sconosciuta, nell'istinto animale.
Appartenente in esclusiva alla specie umana.
Alle dinamiche dell'inconscio, tipiche dell'homo “sapiens”.
Faccende di potere, di predominio.
Di controllo perverso, appunto.
Il signor nessuno è diventato qualcuno.
Con qualche centinaio di colpi - d'azzardo alla vita risultato la morte - si è reso indimenticabile.
Al mondo, alla storia. Al dolore.
Possiamo dirlo?
Alla ricerca di un senso.
- blowin' in the wind -