Si, fa effetto.
Stupore e curiosità, misto all'evidenza che non solo le rockstar attirano moltitudini.
Forse è davvero il Desiderio, di cui va discorrendo Recalcati là in fondo sulle orme di Lacan, ciò di cui ciascun essere umano porta perenne bisogno e indelebile nostalgia.
Non il desiderio per l'”oggetto”, come il pensiero capitalista vorrebbe, in base al quale qualsiasi cosa è “sostituibile”. Anzi: più consumi, meglio sarebbe.
Il Desiderio profondo rimane quello di essere unico.
Unico PER qualcuno. Prezioso, irripetibile.
Di significare un tesoro.
Di venire Desiderato.
Ebbe sfortuna, Van Gogh, a nascere un anno esatto dopo la morte del fratello primogenito.
Sventurata sua madre, a battezzarlo con il medesimo nome: Vincent.
Un lutto non elaborato.
E Vincent “Due”, a venir condotto – fin da piccolo – sulla tomba del primogenito, costretto a leggersi morto, inciso sulla lapide.
Un potere immenso, sta nelle mani e nello sguardo di una madre.
Ogni vita necessita di un Altro che, custodendola, la porti alla luce del mondo.
Quello che la maternità insegna è il valore insostituibile dell'ascolto, della cura, della pazienza.
Tutte azioni che contrastano fortemente con la possessività asfissiante, così come con l’individualismo e lo sterile “godimento” narcisista.
Il Desiderio più profondo?
Quello di venire ri-conosciuto.
Come un figlio, allo sguardo della madre.
E quanto mi piace passeggiare, adesso che si fa notte, sotto i portici di questa Padova d'ottobre, ancora così tiepida.