Mowgli è un trovatello. Viene adottato da un branco di lupi. Lo affidano a Bagheera, la pantera, con il compito di riportarlo al “villaggio degli uomini”.
E' la funzione genitoriale. Bagheera assume la parte normativa, quella della Legge.
Baloo, l'orso burlone, quella ludica/affettiva.
Mowgli viene affascinato dalla gioiosa “pazzia” trasgressiva di Baloo.
Si crea un legame di attaccamento profondo.
Arriva a giurargli che nulla e nessuno potrà separarli, “mai, mai e poi mai”.
Caro papà orso...
Facciamola breve, nel riassunto: arriviamo dritti al momento in cui Mowgli, accompagnato al limitare del villaggio dopo mille peripezie, incrocia lo splendido sguardo di una fanciulla, rimanendone irrimediabilmente conquiso.
L'impossibile diventa pensabile.
L'impensabile, realtà.
E' un duro colpo, per papà e mamma.
Per chiunque, nella vita, si trovi a vario titolo ad aver svolto una funzione genitoriale.
E' il momento della rinuncia all'idea della propria insostituibilità.
Il tempo della accettazione del distacco, in qualche modo della perdita.
Come avviene - inevitabilmente - quando giunge l'età dell'adolescenza.
E' qui, che il gioco si fa duro.
Quando la cosa giusta da fare è “lasciar andare”.
- amore che vieni, amore che vai -
https://youtu.be/HPOrNoZsKpw