Ma sul quesito cui il referendum di domenica prossima interpella, non posso che condividere l'analisi di mio cugino Sandro Gaiani, per più di trent'anni ingegnere sulle piattaforme di estrazione di mezzo mondo.
“Le cosiddette Trivelle.
Non sono in politica, non faccio parte di un partito.
Mi sento pero' obbligato a dire la mia su questo argomento, come uno dei pochi (sono ingegnere di ricerca e produzione di idrocarburi) che in Italia sa di sicuro qualcosa di più dei giornalisti e dei politici che sono la fonte dell'istruzione scientifica e tecnologica del nostro Paese.
Purtroppo in Italia la scorciatoia dell'ignoranza e della demagogia vince sulla fatica di imparare, insegnare con onestà, fare le cose per bene invece di rinunciare a farle.
Vorrei che almeno i miei parenti e amici non rimanessero ignoranti sull'argomento.
Facendo un paragone che ritengo molto calzante, è come se si facesse un referendum per bloccare il traffico attraverso il traforo del Monte Bianco, alla scadenza dei 50 anni dalla costruzione, perché non si vuole che venga fatto un nuovo tunnel autostradale in Friuli.
Siamo a questo livello.
Chiarisco: I filmati di repertorio delle tv appartengono all'immaginario collettivo e mostrano impianti di perforazione (non trivelle, dagli anni 50) con tubi (aste) che girano e vanno su e giù in manovra e flussi di fango che sgorgano, come se questi impianti fossero quelli che estraggono idrocarburi.
NO !!
L'attività di perforazione, quella che mostrano, e' quella che realizza i pozzi (il traforo del paragone), pozzi che servono a confermare l'esistenza o delimitare l'estensione di un giacimento e infine a completare i pozzi eseguiti, con tutte le attrezzature , tubazioni interne, strumenti e valvole che vi sono inseriti per consentire la produzione dei fluidi di giacimento, se questo giacimento esiste ed è economico.
Alla superficie, ci si può trovare a perforare da una montagna, in terraferma, o in mare, poco profondo o molto profondo, un giacimento non e' diverso per il fatto di avere una montagna, una pianura, una laguna o un oceano sovrastanti.
Cambieranno solo i mezzi per raggiungerlo.
La perforazione è l'attività di ricerca e costruzione, che si deve fare prima della produzione vera e propria.
Bene, questa attività, che e' la sola che si vede in tv, come il nome di Trivellazione, NON e' oggetto del referendum, essa e' già stata vietata in Italia, a torto o a ragione, entro le 12 miglia, temendo inquinamento delle coste.
Ricordo che abbiamo in Italia dalla fine degli anni '80 delle tecniche per eliminare totalmente qualsiasi immissione in mare, da una piattaforma, di qualsiasi liquido e solido, anche dell'acqua piovana, per intenderci. Sono più restrittive di quelle adottate sulle navi.
Ora quello che si chiede, che non ha niente a che vedere con le immagini pubblicate (e questa e' un falso ideologico, una truffa) e' di vietare la produzione di un giacimento oltre una certa data.
Ogni giacimento ha un volume utile producibile economicamente (le cosiddette riserve).
Il metodo migliore per produrle, e il tempo necessario, sono calcolati all'atto del progetto e i dati sono confermati e ricalcolati nel corso del periodo di produzione, in funzione della cosiddetta performance.
Accade che giacimenti siano più grossi di quanto calcolato inizialmente e che altri siano più piccoli.
In tutto il mondo i giacimenti vengono prodotti fino alla fine della loro economicità, cioè fino a quando i costi non superano i ricavi.
Solo in Italia si vuole che questo diventi un fatto temporale. Una assurdità industriale; è solo buttare via risorse che non si potranno più recuperare. Non sarà mai più economico ricostruire ciò che e' stato rimosso con i volumi producibili residuali. Ricordo anche che il giacimento non è una caverna che viene svuotata, ma roccia nella quale il fluido (olio o gas) viene rimpiazzato da acqua salata.
Come dire che le nostre montagne di roccia sedimentaria, dolomie e arenarie, sono dei giacimenti esauriti, in pratica evaporati.
Una piattaforma in produzione a gas, la maggioranza di quelle di cui si parla, è quanto di più silenzioso, pulito e sicuro che si possa immaginare. E' totalmente statica, a parte qualche pompa elettrica per il trasferimento a terra dell'acqua separata dal gas o in qualche caso di compressori per il gas.
Non scarica NIENTE a mare, la struttura sottomarina e' uno spettacolo anche dal punto di vista ambientale, per la quantità di pesci che vi si insediano, come in una scogliera, altro che danni alla pesca!!
E' protezione dalle reti a strascico, per questo si parla di danni alla pesca!! Si parla persino di vernici usate sulle strutture, come se le navi in transito non fossero verniciate.
Cari miei, se non mi credete, chiudete il gas della vostra cucina per sempre, non transitate su strade attraversate da gasdotti, non andate a fare gas con l'auto perché ciò' sarebbe altrettanto pericoloso.
E quel gas, che arriva in Italia dai pozzi Algerini, Libici, Russi, del Mar del Nord, ed e' pompato nei nostri giacimenti di stoccaggio in estate per essere immesso in rete in inverno e' lo stesso che c'è ancora, poco, in quei giacimenti italiani che si vogliono fermare.
Siccome capisco che chi andrà votare non avrà mai sentito una voce contraria al tam tam "trivelle" e sarà convinto di essere nel giusto votando SI, IO sono convinto, con tutto il cuore e come persona realmente informata dei fatti, che per non favorire la mandria cui si sta riducendo il popolo italiano, che NON andrò a votare, sperando che questo serva a salvare l'Italia da un altro assurdo atto di oscurantismo tecnologico”.