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GIU' IL SIPARIO

4/2/2018

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La visita a una mostra di maschere lignee in un paesino montano durante le festività del carnevale - bellissimi volti caricaturali realizzati da artisti locali - mi riporta alla definizione di “persona” fornita da Jung: dal latino Persōna Persōnam, ovvero la maschera che gli attori indossavano durante le rappresentazioni sceniche. Un riflesso del personaggio interpretato dall'attore. Ne riprendeva i lineamenti, lo caratterizzava. Lo inseriva, appunto, in un ruolo. 
Jung definisce Persona il nostro aspetto esteriore, il nostro ruolo sociale, che regola le relazioni più superficiali. 

A ciò si contrappone l'Ombra. E' la nostra parte nascosta, talora rimossa. 
A volte viene percepita come un insieme di aspetti  inaccettabili  e avvolti  in  emozioni negative quali l’aggressività, l’invidia, la pigrizia, la gelosia, la vergogna. 
Molto frequentemente si tende a proiettarla su un ‘nemico’,  tentando così di neutralizzarla e magari combatterla: il diverso, l'immigrato, l'avversario politico...
Ciò non risolve alcunché, in quanto il nostro lato oscuro si farà inevitabilmente risentire, magari attraverso un sintomo nevrotico come una somatizzazione, uno stato depressivo, un attacco di panico, o cronicizzandosi in uno stile di pensiero fortemente paranoide.

L’unica possibilità di integrazione dell’ombra è che questa venga messa a confronto  con la propria coscienza. Ciò espone molto spesso a un conflitto. Ci si può trovare bloccati in un dilemma interno.   Scopriamo che le nostre proprie forze sono insufficienti a risolverlo razionalmente.

Un conflitto che viene sciolto  nel momento in cui  recuperiamo dentro di noi  la nostra etica. L’etica non coincide necessariamente con la morale. 
La morale è costituita da parametri esterni: religiosi, culturali, familiari, sociali, che sono stati introiettati e rimangono attivi dentro di sé.
L’etica invece, è la voce interna della coscienza, totalmente soggettiva, quella che Jung chiama  ‘vox dei’ o voce interiore. 
La voce interiore può essere parzialmente o anche totalmente antitetica alla morale, ma è ciò che corrisponde a quell’individuo nella sua specifica soggettività.

La pratica dell’etica richiede coraggio e maturità. 
Significa sopportare il peso del dubbio.  
Come scrive Jung: “il rischio dell’errore e a volte l’incomprensione del prossimo  ci può abbandonare alla solitudine. Tuttavia esso è un dovere irrinunciabile poiché si tratta di un valore interiore, la violazione del quale non è uno scherzo e ha, alle volte, gravi conseguenze psichiche”.

Il lato positivo è che l'integrazione dell’ombra porta alla liberazione di una grande quantità di energia e a potenziali creativi.
Insomma: se mettere la maschera è piacevole e talvolta necessario, guardare bene dentro se stessi, mettendo a nudo anche le parti di sé meno piacevoli, è addirittura vitale.

- Gotta Serve Somebody -

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    Noneto Circin

    La parola, il suono, l’immagine, sono l’oggetto dei miei interessi nel tempo libero. 
    A volte, tentano di diventare voce. 
    Nella scrittura, nella musica, nella fotografia. 
    Per passione, per divertimento.
    Insomma, per una delle cose più serie nella vita: il gioco. 
    Tramite i tasti di un pianoforte, una penna che scorre veloce, le lenti di un vecchio obiettivo. 

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