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ODI ET AMO.

14/2/2015

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L'amore unisce, la morte separa. La rottura di una relazione affettiva é sempre in qualche modo una perdita, un lutto. 
Al positivo, ciò che caratterizza un amore vero è l'essere prima di tutto un Legame Sicuro. 
Non c'è da stupirsi, quindi, se come esseri viventi disponiamo di un unico “ansiolitico” assolutamente efficace. 
Ha sempre e solo questo nome: Fiducia. 
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IO ATTUALE e IO IDEALE

2/2/2015

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Da dove salterà mai fuori, lo straniero più oscuro? 
E' come una scossa, un lampo, l'intuizione che ci mette in contatto con questa verità: ce lo portiamo dentro. “Es” è il suo nome. 
Proviene dalle sconfinate savane del nostro inconscio. 
Sa un po' di amaro, ma incuriosisce al contempo questo Insight, questa presa di consapevolezza. 
Come l'aroma di rosa selvatica in un buon vino, mentre lo mesci novello nel calice. 
Ah, queste cantine del sé, ove intingiamo passioni, fedi, valori e bisogni in un'unica tinozza, color di malva.
“In battaglia, non saranno i sillogismi a tenere al loro posto nervi e muscoli durante la terza ora di cannoneggiamento. Il più rozzo sentimentalismo nei riguardi di una bandiera o di un paese o di un reggimento sarà molto più utile”. (C.S. Lewis, L'abolizione dell'uomo)
Eppure, pensandoci bene, per pochi motivi al mondo siamo disposti a pensarci meno elevati, o più contraddittori, di quanto ci piacerebbe essere.
Già, le nostre ambivalenze, paure, inconsistenze. Ci è naturalmente più facile proiettarle negli altri, andandole a cercare nel comportamento altrui. 
Freud chiamava questo meccanismo di difesa “Proiezione”. 
Come il populista di turno, che continuamente tenta un pubblico auto-esorcismo sparando giudizi e sentenze sull'onestà, la giustizia, i diritti, i “furti” commessi dagli altri.
Discorsi noiosi e banali, sempre e solo, come il vero qualunquismo, quello doc, riesce a risultare.
Forse è proprio questo, ciò che segna la differenza tra lo sguardo dell'allocco e ciò che Carlo Maria Martini definiva l'atteggiamento “pensante”, prima ancora che credente.
“Se prendiamo l'uomo come è, lo rendiamo peggiore; se prendiamo l'uomo come dovrebbe essere, lo aiutiamo a diventarlo”. Grazie, vecchio Goethe, ultimo Uomo universale.
E grazie, Faber, per i tuoi splendidi versi:
“Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame”.
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    Immagine

    Noneto Circin

    La parola, il suono, l’immagine, sono l’oggetto dei miei interessi nel tempo libero. 
    A volte, tentano di diventare voce. 
    Nella scrittura, nella musica, nella fotografia. 
    Per passione, per divertimento.
    Insomma, per una delle cose più serie nella vita: il gioco. 
    Tramite i tasti di un pianoforte, una penna che scorre veloce, le lenti di un vecchio obiettivo. 

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